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La mostra di Escher a Bologna

Devo ammetterlo per essere un viaggio, questa volta ho fatto poca strada. Infatti per vedere questa bellissima mostra mi è bastato arrivare in centro a Bologna, dove a Palazzo Albergati, in via Saragozza 28 hanno allestito questa esibizione sull’incisore e grafico olandese Maurits Escher. Devo ammetterlo che prima di andare alla mostra non conoscevo bene questo artista visionario, ma sono rimasto veramente colpito dalla bellezza dell’allestimento e dalle opere di Escher. Come ha detto Erika Gardumi “ci si trova dinanzi a quadri capaci di creare mondi dove la geometria è anche paradosso, dove l’inconsueta fusione tra paesaggi naturali e elementi architettonici o forme pure restituisce mondi possibili e fisiche impossibili, incastonati in cristalli e sfere che riflettono le cose straniandole, dove le scale non portano in nessun posto e le illusioni ottiche si ripropongono all’infinito“.

Escher ha avuto negli anni ’30 la forza e l’intuito di creare modelli che sono moderni ancora ai giorni nostri. Sono uscito piacevolmente sorpreso da questa mostra e ve la consiglio caldamente (come vi consiglio di comprare i biglietti online viste le lunghe code che si trovano davanti a Palazzo Albergati, che è anch’esso bellissimo da vedere). Andate a vedere questa mostra e magari ne uscirete cambiati, come un’opera di Escher che è sempre in continua trasformazione…

Capodanno a Istanbul – I Consigli

IstanbulEccomi qua dopo un periodo di astinenza da tastiera e dopo aver digerito (forse non ancora del tutto) cenoni natalizi vari a raccontarvi del mio ultimo viaggio. Sono anni che ho l’abitudine come De Sica e Boldi di fare il mio personalissimo cine-panettone per sfuggire alle feste in terra italica e così quest’anno è andato in scena: CAPODANNO A ISTANBUL.

Se come si dice “chi ben comincia è a metà dell’opera” un elogio enorme va alla Turkish Airline (non è un caso se sono tre anni che viene eletta la miglior compagnia d’europa) che mi ha fatto vivere un viaggio da sogno. Puntualità, efficenza, schermo per guardare un film, menù personalizzato, posti comodi mi hanno reso felice dei 250 Euro spesi e il confronto con la solita Ryan è stato impietoso. Arrivati a Istanbul, dopo aver temuto per la mia valigia (la riconsegnano dopo un ulteriore barriera di controllo documenti) abbiamo preso il bus che arrivava in piazza Taksim, terrorizzati dai commenti sui tassisti furbetti. Il viaggio dura una mezzoretta e facilmente abbiamo trovato il nostro hotel che si trovava a meno di 100 metri da Piazza Taksim, una delle piazze principali di Istanbul. Lo staff dell’hotel è stato molto cortese, ma la posizione dell’albergo inizialmente mi ha impressionato e spaventato un po’. Pur trovandosi a pochi metri dalla piazza e dalla strada principale l’hotel era infatti in una via fatiscente, dove una famiglia viveva in un minivan e le case sembravano cadere a pezzi. In questo senso il terrorismo subito da amici e parenti prima di partire sicuramente ha influito, ma come volevasi dimostrare sono ancora vivo. Forse sarà perché molti mi scambiavano per turco? Visto che farvi la cronistoria di tutta la mia vacanza stile diario di bordo potrebbe risultare alquanto palloso, dividerò il viaggio in alcuni post con varie sezioni e ho deciso di partire dando alcuni consigli per chi si recherà a Istanbul.

Consigli:

1) Prendere la Istanbul Kart. E’ una carta per i mezzi pubblici (costa 7 lire turche di cui ve ne rendono 5 alla riconsegna) che vi permette di spendere meno per i viaggi in metro, in tram ecc… Si carica facilmente dell’importo che si decide e vi evita code fastidiose.

2) Fare la Museum Pass Istanbul: A Istanbul ci sono lunghe file per entrare nei musei e questa card vi potrà far passare davanti a tutti. La card dura 72 ore e costa 72 lire turche. Sono sei i musei nei quali si può entrare con la card: Hagia Sophia Museum, Topkapı Palace Museum (eccetto Harem Apartments), Chora Museum, Istanbul Archaeological Museums, Museum of Turkish and Islamic Arts e Istanbul Mosaic Museum. Se volete visitarne tre vi conviene farla, con due andate quasi in pari.

3) Quando attraversate la strada a piedi guardate ovunque e siate molto prudenti, nessuno frenerà per farvi passare.

4) Contrattate con moderazione, solo quando è concesso. In passato era molto comune contrattare i prezzi, ma ora in molti posti è offensivo, anche perché sono state applicate leggi a riguardo. In alcuni negozi ci sono proprio cartelli che indicano il divieto di contrattare i prezzi. Magari provateci, ma con moderazione.

5) Rispettate sempre gli usi e le tradizioni della popolazione specialmente nei luoghi di culto.

6) Soggiornate in prossimità della linea T1 che va da Kabatas a Bagcilar. E’ la più utilizzata ed è necessaria per vedere le maggiori attrazioni della città.

7) Se possibile visitate la città in primavera. Il sole rende incantevole questa città, il clima in inverno è molto freddo e in estate torrido.

Monet – Au coeur de la vie (Pavia)

Sabato scorso sono stato a Pavia a vedere la mostra di Monet e a fare un giro per la città. La città, oltre al negozio Annabella che mi ricordava le pubblicità delle pellicce che faceva il grande Mike Bongiorno a “La Ruota della Fortuna” non ha tanto da offrire. C’è una bella piazzetta e un ponte che ricorda Ponte Vecchio di Firenze con la differenza che non è pedonale ed è più brutto. La mostra si trova alle scuderie del Castello Visconteo, la location è molto bella, peccato che di Monet siano presenti solo ventuno dipinti. Considerando che la mostra costa 15 euro, paghiamo quasi un euro per ogni quadro che vediamo, non un esempio di cultura aperta a tutti quindi… Tuttavia visto il limitato numero di prove gli allestitori si sono ingegnati per rendere la mostra interessante e così ci si trova in un percorso sensoriale che fa rivivere la vita del grande pittore francese, grazie a supporti video che ci mostrano le persone più importanti nella vita di Monet: il padre, le due mogli, il maestro e la sua allieva. Interessante anche il tentativo di riproporre fragranze che richiamino le varie fasi della vita del pittore (peccato che non tutte si riescano a sentire distintamente e che poi le rivendano al market a più di 20 euro l’una). Insomma la mostra è carina, potrete entrare nel cuore di Monet come dice il titolo, ma se volete vedere i quadri di Monet vi consiglio di andare a Parigi… 

AUSTRIA – OTTOBRE 2013 PARTE 2

Dopo aver salutato lo staff dell’hotel e tutte le mucche del paese, sono ripartito alla volta di Salisburgo. Prima di recarmi in hotel ho deciso però di fermarmi a visitare il castello di Hellbrunn, che fu edificato nella prima metà del Seicento, per volere dell’arcivescovo di Salisburgo, Marcus Sittikus. Quest’ultimo aveva origini italiane e ciò è ben chiaro dagli scherzi da burlone, che ha disseminato nel suo castello. Nel grande parco attorno al castello sono disseminate numerose fontane, ancora funzionanti, che l’arcivescovo fece posizionare con l’intento di fare arguti scherzi agli ospiti della sua residenza e che ancora oggi sono utilizzate per sorprendere e divertire i numerosi visitatori. La più famosa è quella del tavolo delle cerimonie dove Sittikus aveva fatto progettare getti d’acqua che bagnavano tutti i convitati, mentre il capotavola rimaneva asciutto.

hellbrunnhellbrunn3

 

  Dopo la visita al castello, sono andato a fare check in      all’hotel che si trovava sul lago Wallersee. L’accesso al lago non era il massimo, anche vista la stagione (probabilmente deve essere meglio in primavera), ma comunque ho fatto qualche foto e poi sono andato a visitare la città di Salisburgo.

La sera avevo prenotato una cena al famoso ristorante St. Peter, in pieno centro, ristorante che si forgia del titolo di ristorante più antico d’Europa. Peccato che in seguito ho scoperto non essere l’unico a vantarsi di questo. Il palazzo comunque è molto bello, antico e l’arredamento è consono alla serata del “Mozart Dinner Concert“. Praticamente tra una portata e l’altra degli attori cantavamo pezzi di opera tratti dalle musiche del grande Mozart. Gli artisti erano molto bravi, peccato che il cibo non fosse all’altezza della situazione e che avessero deciso di fare tavolate miste, così che mi sono trovato al mio fianco un giapponese che si addormentava sulle arie del Don Giovanni. Una breve passeggiata digestiva e sono tornato nel mio albergo sul lago a riposare in vista del giorno dopo, dove mi sarebbe toccato il lungo viaggio di ritorno. La mattina dell’ultimo giorno l’ho trascorsa a visitare meglio il centro di Salisburgo, comprare qualche souvenirs e a mangiare altre prelibatezze austriache. Il centro è piccolo, ma molto caratteristico, si visita facilmente in un giorno o due al massimo. Interessante è la visita alla cattedrale, costruita dai due architetti italiani Vincenzo Scamozzi e Santino Solari, sempre nel 1600; mentre per gli appassionati di Mozart sicuramente da non perdere la visita alla sua casa natale. Un paese pulito, bello e civile che ti stimola ad essere una persona migliore l’Austria; un sogno di tre giorni su un materasso ad acqua, circondato dal verde delle montagne e dai fiumi limpidi, cullato dalla musica di Mozart e ingolosito da un genuino strudel alla mela. Ma poi le luci abbaglianti  dell’auto dietro mi hanno svegliato. Ero tornato in Italia, qui non c’è tempo per sognare.

salzburg

Mozart home

 

Austria – Ottobre 2013 Parte 1

Visto che vado in tanti posti e poi a volte nemmeno me li ricordo, ho deciso di aprire la sezione viaggi, così almeno io me li ricordo e poi se a voi interessa magari trovate qualche notizia o qualche aneddoto che vi fa sorridere.

Il primo post sui viaggi è quindi dedicato a… SALISBURGO. Ma Salisburgo è la meta, non il viaggio. Quindi cominciamo dalla partenza, come sempre da Bologna o meglio da San Lazzaro, come sempre in ritardo, con la valigia che era già mezza pronta, ma finita cinque minuti prima di partire e con in mente l’idea di essermi dimenticato qualcosa, si parte. In macchina questa volta, pregando che poi in Austria non ci sia bisogno di mettere le catene e con in mente l’idea di fare assolutamente la vignetta, dopo la multa da 120 euro presa a Capodanno.

La prima tappa è a Treviso, dove mi sono fermato all’inaugurazione di una mostra sull’India. Penso sia una mostra molto interessante soprattutto per gli amanti dell’India, si chiama “Le magie dell’India” ed è presso il complesso “Casa dei Carraresi”. All’inaugurazione erano tutti estremamente seri ed eleganti e anche abbastanza vecchi, d’altronde l’Italia è un Paese per vecchi e poi tra i giovani chi andrebbe a una mostra sull’India il venerdì sera? Comunque la location è molto bella e anche Treviso è una città molto caratteristica, piccola, ordinata e con tutte le cose al suo posto. Quindi per chi non ci fosse mai stato consiglio uno spritz in centro e di andare a fare un giro alla mostra sull’India oppure ubriacarsi di spritz e poi andare a letto. Dopo la serata di gala, ho dormito in un hotel fuori Treviso avvolto nella nebbia, una locanda famigliare, che faceva anche da ristorante.

La mattina, dopo aver fatto colazione, sono ripartito ancora avvolto nella nebbia ed è li che ho pensato che non avrei mai voluto vivere in provincia di Treviso. La destinazione della prima tappa era Untertauern: un paesino sperduto tra le montagne, con 20-30 anime in tutto, 50 mucche, un laghetto e il bellissimo hotel dove avevo deciso di soggiornare. Il distacco dall’Italia all’Austria si capisce dal modo di guidare delle persone: quando non c’è più nessuno che ti fa le luci per superarti ai 160 km/h e quando tutti rispettano i limiti di velocità allora vuol dire che hai superato il confine. L’hotel dove ho passato il pomeriggio e la notte, si chiama Lurzerhof ed è diventato uno dei miei preferiti, fin da quando lo staff mi ha accolto con un prosecco e delle torte buonissime.

Lurzerhof Hotel

Il pomeriggio l’ho trascorso nella Spa, accompagnato dal mio accappatoio morbidissimo. Tornerò lì solo per l’accappatoio! Nella zona benessere c’è una piscina all’aperto molto suggestiva con vari getti di idromassaggio, peccato che l’acqua però non sia così calda per un italiano caloroso come me e così dopo pochi minuti ho deciso di lanciarmi nelle saune. Ci sono numerose saune, alcune si differenziano per la temperatura, altre perché sono per nudisti e altre non l’ho capito perché era scritto in tedesco, comunque mi sono piaciute tutte. Erano ben fatte e ben tenute, soprattutto una all’aperto dove dopo ci si può lanciare in una piscinetta naturale gelata. Dopo le saune ho deciso di sprofondare in sala relax. C’è da dire che ci sono varie sale relax e che comunque in generale non c’era alcun tipo di rumore: la clientela era adulta e di origine germanica, quindi rispettosa della quiete. Tra tutte le sale relax ne ho scelta una con dei letti veri e propri e delle cuffie dove c’era della musica new age oppure YMCA, potevi scegliere il canale radio preferito. Io ho optato per la new age dopo aver ascoltato YMCA, ma la sorpresa più bella è stata che il materasso era ad acqua e dopo aver passato cinque minuti a dondolarmi sull’acqua come un bambino, mi sono addormentato. Dopo questo faticoso pomeriggio, ho deciso di non uscire nemmeno per cena e sono rimasto al ristorante dell’hotel dove ho mangiato divinamente. Si poteva scegliere tra due menù: uno per vegetariani e uno per carnivori, ma entrambe le scelte riservavano piatti molto sofisticati, gustosi e abbondanti, tipici della tradizione austriaca. Per gli eroi che mi hanno letto fino qua, scriverò un altro post con l’arrivo a Salisburgo! Leggi il proseguimento del viaggio: https://bianconiglio.net/2013/11/07/austria-ottobre-2013-parte-2/