L’economia dei sentimenti
Oggi voglio parlare di economia. Si l’economia dei sentimenti, perché in fondo anche i sentimenti sono un po’ come la Borsa. Ci sono investimenti sicuri, investimenti a rischio, situazioni per cui i nostri sentimenti possono cambiare da un momento all’altro o possono rimanere costanti per sempre. In fondo anche le cose hanno un valore diverso per tutti noi, tutti abbiamo oggetti che per noi sono di valore inestimabile anche se magari costano 5 euro, ma sono legati a un ricordo, a una persona. E le persone invece quanto valgono? Ma soprattutto quando capiamo il vero valore di una persona? Spesso nella mia vita mi sono arrabbiato con me stesso perché capivo tardi il valore di una persona, sottovalutavo quanto fosse importante per me e me ne accorgevo solo quando l’avevo persa. Poi sorgeva in me il dubbio che invece sopravvalutassi a posteriori la persona solo per una crisi di astinenza come quelle dei tossicodipendenti. Dopo un’attenta analisi però sostengo che sia del tutto normale capire il valore di una persona alla fine. In fondo è come se andassi a cena e uno mi chiedesse dopo l’antipasto se ho mangiato bene, non saprei dargli una risposta oggettiva e corretta. Quindi per capire quanto veramente vale per te una persona devi stare senza di quella, superare la crisi d’astinenza e valutare o, ancora meglio, senza aspettare che il cameriere ti porti il conto, quando sei lì che mangi il dolce e ne mancano pochi cucchiaini legati alla sedia dove sei.
Pubblicato il Maggio 3, 2013, in Io scrittore con tag economia sentimenti, filosofia rapporti umani, io scrittore, rapporti umani, valore delle persone. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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