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Alla ricerca della felicità
“Felicità è quando senti che è tornata a casa. E’ il suo abbraccio mentre ti dice “voglio stare con te”. E’ il piacere di due corpi, dal quale nasce la magia di una terza vita”.
“La felicità non è un’idea, né un traguardo concreto e nemmeno un fine ideale da perseguire. La felicità è un lampo istantaneo, ripetibile ma non durevole, in cui senti che tutto è dove deve stare: felicità è equilibrio e armonia”
“Felicità è svegliarsi con la persona amata e condividere la giornata, piacevole, frizzante o con la rabbia dei conti che non tornano…”
“Felicità è quando in un determinato momento ti rendi conto che non cambieresti niente”.
Queste definizioni di felicità sono state date da gente comune, lettori di Repubblica che hanno detto cos’era per loro la felicità. Io le condivido tutte in pieno e posso dirle di averle provate negli ultimi giorni. Mi sono sentito felice. Per mezz’ora, un’ora, un giorno intero. Avrei voluto qualcuno che me lo chiedesse in quel momento, la solita domanda a cui rispondo con un bene di circostanza.
“Come va?”
“Da Dio, sono felice” – gli avrei risposto. Poi basta non gli avrei più voluto parlare perché lo so che la felicità vola via in un attimo. Tutti vorrebbero essere felici per sempre, ma la felicità è così unica e bella, che non può durare in eterno. E’ come un orgasmo, unico perché così breve, ma intenso. Quindi non si può cercare una vita che ci dia felicità continua, ma una vita fatta di tanti piccoli orgasmi dell’anima. Solo chi saprà capire che le vere cose che ci rendono felici non costano nulla e sono facilmente raggiungibili riuscirà ad essere veramente felice. In fondo come cantavano Albano e Romina:
Felicità è una sera a sorpresa la luna accesa e la radio che va, è’ un biglietto d’auguri pieno di cuori la felicità è una telefonata non aspettata la felicità, felicità. Felicità è una spiaggia di notte, l’onda che batte la felicità, è una mano sul cuore piena d’amore la felicità, è aspettare l’aurora per farlo ancora la felicità.
Basta così poco lettori, ve lo posso giurare…
Aprile di Anna Frank
Aprile
“Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo e’ cosi’ bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice.”
Anna Frank
La felicità
Buonanotte Italia, buonanotte mondo. E’ stata una giornata felice? No, perché molti non lo sapranno nemmeno, ma oggi era la prima giornata internazionale della felicità. L’ Onu infatti ha istituito questa giornata per ricordare al mondo il diritto alla felicità. E così dopo il giorno degli innamorati, la festa delle donne e del papà, da ieri abbiamo anche il giorno della felicità, in modo che d’ora in poi il 20 di Marzo ci forzeremo ad essere felici e verrà trovato un qualcosa di consumistico da venderci. Inizialmente quando ho letto di questa giornata internazionale della felicità ho pensato come il ragionier Fantozzi Ugo davanti a “La corazzata Potëmkin”, poi mi sono fermato e mi sono guardato intorno e ho visto poche persone seguire la felicità. Ho visto tanti che han mollato, che la felicità non la seguono più, tanti che non si ricordano nemmeno cosa sia quell’attimo infinitesimale in cui ti senti appagato, soddisfatto, felice con te, con gli altri, col mondo. La felicità è fatta di piccole cose, la felicità è un bacio sotto il portone di casa, un sorriso di tuo figlio, un abbraccio di tua madre, un complimento di tuo padre, la torta di mele della nonna, un 30 e lode all’Università, una risata con gli amici, un bagno a mezzanotte. La felicità è fatta di tante cose, tante cose che non hanno un prezzo.