Caso Cucchi: una vergogna di Stato
Spesso non mi piace dire la mia opinione su fatti e cose che sono troppo di moda, perché mi irrita il solo pensiero che dopo pochi mesi tutto sparirà nel nulla. Ho odiato tutta estate le secchiate in favore della SLA, pur essendo una forma di beneficenza, perché le ritenevo solo una forma di protagonismo. In molti mi dicevano che ero un mal pensante, fatto sta che a Novembre le secchiate gelate per la SLA non le fa più nessuno. Son passate di moda. La moda ora è quella di farsi una foto con un foglio bianco dove c’è scritto: “Stefano Cucchi l’ho ucciso io”. Mi spiace ma la foto col foglio non la farò, però penso che due cose sul caso di Stefano vadano dette. Dopo la sentenza che ha assolto tutti, decretando quindi una specie di auto pestaggio, la cosa che più mi ha colpito e mi ha fatto riflettere è stata la mia personale assenza di stupore alla sentenza. Me lo aspettavo che nessuno avrebbe pagato per questo omicidio e non credo alle parole degli ultimi giorni, volte a fare luce sul caso. Sono solo parole per placare la polemica, tanto tra tre mesi di Cucchi non se ne ricorderà più nessuno come dell’Ice Bucket Challenge. Il caso Cucchi però non può essere dimenticato come tutti gli altri perché è la prova evidente che stiamo vivendo in un paese dove non c’è giustizia, un paese che assomiglia sempre di più a una dittatura del Sud America, che a una repubblica del Vecchio Continente. Un paese dove la vita di uno di noi vale meno di quella di uno che lavora per lo Stato. Lo Stato non può tacere, lo Stato non può nascondere la verità, ma soprattutto lo Stato non deve uccidere i propri cittadini a calci e manganellate.
Pubblicato il novembre 6, 2014, in La Buonanotte con tag caso cucchi, stefano cucchi. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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