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Notti bianche

“Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell’anima! … Parlando d’ogni sorta di signori capricciosi e collerici, non ho potuto fare a meno di rammentare anche la mia saggia condotta in tutta quella giornata”.

“Notti Bianche” racconta la storia di un sognatore e di quello che gli capitò tre notti della sua vita. Per rispettare lo svolgimento della trama, ho deciso di leggere una notte per volta prima di andare a dormire e poi il finale me lo sono tenuto per il viaggio in treno di oggi. Come sempre devo dire che Dostoevskij non mi ha deluso, anche perché un po’ mi sono rivisto nel sognatore della storia, quello che “non desidera nulla, essendo superiore ad ogni desiderio e possedendo tutto, perché è sazio, perché lui stesso è artefice della sua vita creandola ad ogni momento, a suo capriccio”. Questo simpatico protagonista una sera, per i vicoli di San Pietroburgo conosce Nasten’ka e i due si daranno appuntamento per le notti seguenti, in un’altalena di emozioni.

Voto: 8

Giudizio personale: che dire Dostoevskij è sempre una certezza, il linguaggio è forbito, le descrizioni precise e romantiche animano racconti mai banali. Racconti che  narrano e descrivono alla perfezione le emozioni e i sentimenti umani. Una lettura leggera e super consigliata, che rinfresca le notti d’estate con la magica atmosfera di San Pietroburgo.