Jack Frusciante è uscito dal gruppo

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“Presto sarebbe volato via pure quello stupido febbraio e il vecchio Alex si sentiva profondamente infelice ma in modo distaccato, come se la sua vita appartenesse – sensazione fin troppo tipica e cruda ne convengo – a qualcun altro, ma non ghignate, per favore, poiché all’epoca il vecchio Alex non aveva ancora compiuto diciott’anni e in quei giorni il cielo di Bologna era espressivo come un blocco di ghisa sorda e da simili espressività non avreste potuto aspettarvi nulla d’esaltante, neppure uno di quei bei temporaloni definitivi che lavano le strade e da quasi due settimane la città giaceva tramortita sotto una pioggia esangue senza nome.
Quale conoscente del vecchio Alex e persona informata dei fatti mi limiterò ad aggiungere che una certa storia con una ragazza gli appariva ormai sfumata nel ricordo, gualcita dallo squallore sbalorditivo della vita di tutti i giorni: essere stato terribilmente felice con lei per quattro mesi gli sembrava – ecco un’altra delle sue sensazioni più crude – non fosse servito a niente”.

“E intorno tutto va come è sempre andato, e forse andrà sempre così. Tutto è prevedibilissimo, l’ho già vissuto in cento film tutti uguali e mi sento il personaggio di un libro che non mi piace e odio l’autore che mi fa fare queste cose che detesto e non mi fanno minimamente sentire felice”.

Guardare in silenzio le labbra, i capelli, le mani di Aidi alla luce di quella candela, era un’emozione maesosa come sdraiarsi sui binari e fermare una locomotiva con la sola forza delle gambe o nuotare in apnea, per ore, in un mare -perdonatelo- di tè fresco alla pèsca. Ma di tutto questo, il vecchio Alex si sarebbe accorto più tardi, poiché in quei giorni sentiva solo un misto portentoso di felicità e inquietudine mai provato prima. Aidi gli sembrava una fata luminosa e un’Entità imperscrutabile”.

“Nessun posto è lontano. Se desiderate essere accanto a qualcuno che amate forse non ci siete già?”

“Jack Frusciante è uscito dal gruppo” è una storia d’amore, d’amicizia, di complicità, anzi del rapporto speciale che si instaura tra Alex e Aidi, due giovani liceali bolognesi.

Voto: 7

Giudizio personale: Come ho detto nell’altro post con colpevole ritardo ho deciso di leggere “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” di Enrico Brizzi, dopo aver letto l’ultimo suo libro “In piedi sui pedali”, che cercherò di recensirvi al più presto. Che dire la storia del libro la sapete tutti e sicuramente il fatto che lo scrittore e l’ambientazione siano di Bologna non fanno che portare la mia recensione verso un voto positivo. Speravo che rispetto al film ci fosse qualcosa ancora di più, invece incredibile ma vero, per una volta tanto, il film ricalca abbastanza precisamente quello che accade nel libro. Purtroppo la mia ignoranza musicale mi ha fatto perdere un po’ la colonna sonora scelta da Brizzi per questo libro adolescenziale diventato un cult degli anni ’90. Quello che mi ha colpito di più del romanzo è stato lo stile, soprattutto dopo aver letto prima “In piedi sui pedali”. Lo stile l’ho trovato geniale, un colpo da maestro quasi alla Joyce: “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” è scritto con un finto stile adolescenziale creato ad hoc da un adolescente. Non una cosa da tutti.

Informazioni su Alessandro Vitali

Mi piace scrivere e il sogno della mia vita è quello di poter vivere facendolo...

Pubblicato il ottobre 13, 2014, in Libri con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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