Una mano dal cielo
UNA MANO DAL CIELO
Ti stringevo,
poi hai iniziato a volare;
io invece continuo a strisciare
sul precipizio della mia fragilità.
Vienimi a salvare,
te lo grido sottovoce,
tu, squarcio di luce
della mia oscurità.
Annaffiami, curami,
dammi la tua linfa.
Non lasciarmi appassire
nel buio di questa stanza.
Accarezzami, amami.
Ne ho bisogno
quando apro gli occhi la mattina,
quando viaggio nei sogni la notte.
Prendimi,
insegnami a volare,
voglio vedere da lì
quanto sono piccoli gli uomini.
Pubblicato il marzo 12, 2013 su Io scrittore, Poesia. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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